In occasione della Giornata mondiale contro il cancro, riportiamo qui delle considerazioni scritte dal nostro consigliere e Dottore Vittorio Ferrari riguardante questo delicato tema.
“Sebbene siano noti a tutti i progressi fatti in questi ultimi decenni nella cura e nella prevenzione dei tumori, il Cancro rimane ancora una malattia che semina morte soprattutto in quei casi in cui non si è raggiunta la possibilità di una sua cronicizzazione o guarigione. Per questo motivo dedicare una giornata alla sensibilizzazione contro il cancro costituisce uno stimolo per il singolo ad assumere abitudini salutari e per le istituzioni a continuare o intraprendere programmi di screening e cura efficaci.
In oncologia l’innovazione delle terapie sta portando ad un aumento del numero di persone che vivono con il tumore. In Italia i pazienti sono poco meno di 4 milioni.
Per poter ridurre l’impatto della malattia tumorale nella popolazione, ridurne l’incidenza (cioè la quantità di nuovi malati per anno) e migliorare la sopravvivenza, si deve agire su tre livelli distinti:
- Azione del singolo individuo (prevenzione primaria): ridurre quei fattori di rischio che conosciamo molto bene e che fanno incrementare il numero dei tumori
- Programmi di screening, ovvero ricerca della malattia quando ancora non si è palesata ed è molto piccola (prevenzione secondaria)
- Attivazione delle cure (chirurgia, radioterapia, chemioterapia) più efficaci per debellarla o controllarla
L’attore principale della prevenzione primaria e secondaria è il singolo individuo che attraverso i suoi comportamenti gioca un ruolo importantissimo.
Prevenzione primaria
Con Prevenzione Primaria si intende agire sul soggetto sano per evitare che si possa ammalare. Molte società scientifiche hanno prodotto degli opuscoli o hanno dato dei suggerimenti comportamentali da seguire che riportiamo di seguito
- Non fumate: il 30%di tutti i tumori è collegato al consumo di tabacco
- Non consentite che si fumi a casa vostra (fumo passivo)
- Moderate il consumo di alcol (non superare le 2 unità alcoliche al dì nel maschio e 1 nella femmina): l’unica vera bevanda indispensabile per l’organismo è l’acqua. E’ necessario berne almeno 1,5/2 litri al giorno.
N.B.: 1 unità alcolica corrisponde a 12 gr di alcool pari a 1 bicchiere di vino a 12° = 125 ml; 1 lattina di birra 330 ml a 4,5°; un aperitivo (80ml a 38°).
- Seguite una dieta sana ed equilibrata:
- consumate regolarmente frutta e verdura (soprattutto crude), legumi, pane, pasta, riso ed altri cereali integrali;
- limitate i cibi molto calorici (ricchi di zucchero e di grassi);
- evitate le bevande zuccherate;
- evitate le carni conservate;
- limitate le carni rosse soprattutto se cotte alla brace;
- limitate i cibi ricchi di sale.
- Praticate attività fisica moderata ogni giorno (è sufficiente camminare a passo svelto per 30 min tutti i giorni)
- Mantenete un peso corporeo corretto (l’obesità e l’elevata assunzione di grassi costituiscono importanti fattori di rischio da evitare)
- Proteggere la cute dai raggi UV e non utilizzate lampade solari: in questo modo è possibile ridurre il rischio di melanoma e di altri tumori cutanei
- Proteggetevi dalle malattie sessualmente trasmissibili: è bene avere rapporti protetti
- Evitate l’uso di sostanze dopanti: steroidi anabolizzanti comportano un aumento del rischio di tumori, in particolare a fegato, prostata e reni
- Fate partecipare i vostri bambini ai programmi di vaccinazione per:
- Epatite virale B, per i neonati
- Papillomavirus (HPV), per gli adolescenti
- Per le donne:
- allattare al seno riduce il rischio di cancro: se puoi, allatta il tuo bambino;
- la terapia ormonale sostitutiva in postmenopausa può aumentare il rischio di tumore: parlane con il tuo ginecologo.
- Partecipate ai programmi di screening organizzati di diagnosi precoce per:
- Tumori del colon-retto
- Tumori della mammella
- Tumori della cervice uterina
Nel punto 10 si fa riferimento ai programmi vaccinali per due infezioni: Epatite B (HBV) e papilloma virus (HPV) questo perché i due agenti patogeni sono la causa di infezioni che, se cronicizzate, possono aumentare la probabilità di ammalarsi di cancro.
La vaccinazione contro l’epatite B è raccomandata a tutti, può essere effettuata a qualsiasi età a partire dalla nascita. Richiede diverse dosi (da 2 a 4) distribuite su un periodo da 6 a 12 mesi, secondo l’età e lo schema di vaccinazione scelto. Il virus dell’epatite B provoca danni al fegato e, più a lungo dura l’infezione, maggiore è la probabilità di sviluppare il cancro al fegato. Se si contrae l’epatite B cronica, se si consuma alcol o si ha una coinfezione causata dal virus dell’epatite C, tale rischio aumenta notevolmente.
La vaccinazione per HPV è indicata contro l’infezione da Papillomavirus (HPV), che è la causa principale del cancro della cervice uterina e di una frazione variabile di tumori di altri distretti corporei (orofaringe, ano, pene, vagina, vulva). L’infezione da HPV si trasmette attraverso i contatti sessuali e nella maggior parte dei casi non provoca alcun sintomo, ritardandone la diagnosi. Poiché l’infezione da HPV è in grado di causare tumori a livello di orofaringe, ano e pene, sulla base delle più recenti evidenze scientifiche, è emersa l’importanza di vaccinare anche i maschi poiché ci si pone l’obiettivo di prevenire le patologie correlate all’infezione da HPV in entrambi i sessi.
Altre due infezioni vanno considerate anche se per esse non vi sono, per ora, programmi vaccinali.
Una considerazione particolare va fatta per l’infezione da Helicobacter Pilori (spesso associata a ulcera gastrica o duodenale) in quanto questa infezione richiede un trattamento adeguato ed eradicante altrimenti, se persiste per lungo tempo, si può associare ad un aumento di 2-6 volte del rischio di linfoma MALT e soprattutto di carcinoma gastrico, il secondo cancro più comune nel mondo.
L’altra è l’epatite C, una malattia infettiva e infiammatoria del fegato che, insieme all’epatite B, è tra le principali cause del tumore del fegato. L’infezione da HCV non è ancora prevenibile con un vaccino. E’ una malattia subdola: raramente compaiono sintomi, sia nella forma acuta sia in quella cronica. Sapere di aver contratto il virus è importante per almeno due ragioni. La prima è evitare di infettare altre persone. La seconda ragione è che da qualche anno sono disponibili nuovi farmaci antivirali estremamente efficaci, in grado di eliminare il virus dall’epatite C nel giro di qualche settimana, riducendo il rischio di complicazioni come la fibrosi, la cirrosi e soprattutto il tumore al fegato , il carcinoma epatocellulare, che si sviluppa in circa l’1-4 per cento delle persone che hanno sviluppato una cirrosi epatica conseguenza dell’infezione cronica. Pertanto sono importanti una diagnosi precoce e una cura adeguata.
Prevenzione secondaria (diagnosi precoce con programmi di screening)
Una diagnosi precoce consente di diagnosticare la malattia tumorale quando è ancora di piccole dimensioni e asintomatica, ciò significa poter intervenire con una maggiore probabilità di essere radicali. Se un tumore è piccolo maggiore sarà la probabilità di guarire.
Programmi di screening attivi in AST Brescia:
IL TUMORE DEL COLLO DELL’UTERO, PAP Test
Il tumore del collo dell’utero o cervice (parte inferiore dell’utero) è, in Italia, il quinto tumore più frequente nelle donne sotto i 50 anni. È causato da un’infezione da Papilloma Virus Umano (HPV, dall’inglese Human Papilloma Virus) che si trasmette sessualmente.
Il tumore del collo dell’utero si può prevenire e si può curare se riconosciuto precocemente, anche quando non ci sono i sintomi.
I test utilizzati dallo screening sono il Pap test, che identifica le alterazioni cellulari, ed il test HPV che ricerca la presenza di Papillomavirus ad alto rischio
- il Pap test, da effettuare ogni 3 anni, è proposto alle donne di età compresa tra i 25 e i 29 anni
- il test HPV, da effettuare ogni 5 anni, è proposto alle donne di età compresa tra i 30 e i 64 anni
Le donne vaccinate contro l’HPV entro i 15 anni iniziano lo screening a 30 anni con il test HPV in quanto, grazie agli effetti protettivi del vaccino hanno un bassissimo rischio di sviluppare lesioni pretumorali del collo dell’utero prima dei 30 anni.
Nelle donne più giovani il Pap-test è l’esame più appropriato in quanto il test HPV andrebbe ad identificare molte infezioni che nella maggior parte dei casi si risolvono spontaneamente. Gli studi hanno dimostrato che dai 30 anni lo screening basato sul test HPV ogni 5 anni è ancora più efficace di quello basato sul Pap-test ogni 3 anni ed assicura una maggiore protezione e sicurezza in quanto consente di individuare con maggiore anticipo eventuali lesioni pretumorali.
Il test di screening può essere eseguito in gravidanza ed è raccomandato nel primo trimestre.
Tumore Mammario MAMMOGRAFIA
Il tumore della mammella è la neoplasia più comune nella donna. In Italia colpisce 1 donna su 8 e, ogni anno, vengono diagnosticati circa 56.000 nuovi casi. (proiezione 2023)
Il tumore alla mammella può colpire, sebbene più raramente, anche soggetti di sesso maschile. Fortunatamente, la diagnosi precoce e i percorsi di cura recentemente messi a punto consentono la guarigione ad oltre il 90% dei pazienti in cui la malattia viene individuata in fase iniziale. Per tale motivo e fortemente consigliato partecipare a programmi di screening; pertanto la mammografia è offerta nei programmi di screening alle donne dai 45 ai 49 anni d’età ogni anno e alle donne dai 50 ai 74 anni d’età ogni due anni.
Neoplasia del Colon-Retto SOF
Il tumore del colon-retto è un tumore dell’ultima parte dell’intestino. Rappresenta la seconda causa di morte per tumore sia negli uomini (dopo il tumore del polmone) sia nelle donne (dopo il tumore della mammella).
Questo tumore generalmente ha una crescita lenta e talvolta è preceduto dalla comparsa di lesioni benigne dell’intestino (polipi o adenomi). Molto spesso i polipi, ma anche i tumori del colon-retto, non danno alcun disturbo per anni. Uno dei segni precoci della presenza di un polipo o di un tumore del colon-retto, anche nelle sue prime fasi di sviluppo, è il sanguinamento non visibile ad occhio nudo, per tale motivo il test proposto per la diagnosi precoce del tumore del colon-retto si chiama FOBT (Faecal Occult Blood Test che significa ricerca del sangue occulto nelle feci SOF): consiste nella ricerca nelle feci di sangue non visibile a occhio nudo.
Qualora il SOF risultasse positivo si procederà all’esecuzione di una colonscopia.
In Italia non sono attivi programmi di screening per il tumore prostatico (non tutte le società scientifiche sono concordi sull’uso del PSA nello screening) e neppure per il tumore polmonare nei soggetti forti fumatori
Nella prevenzione ognuno di noi è soggetto attivo , ogni suggerimento è proposto alla singola persona, seguire queste raccomandazioni può migliorare la nostra salute ma anche quella di chi è vicino a noi.
Non si deve dimenticare che anche coloro che hanno già affrontato l’esperienza di un tumore, possono trarre benefici significativi mantenendo uno stile di vita sano. Questo, non solo contribuisce a prevenire la ricomparsa della patologia, ma favorisce anche una risposta positiva alle terapie e migliora la qualità della vita post-trattamento.
Un aspetto che spesso viene dimenticato è questo: “IN ITALIA VIVONO 4 MILIONI DI OBESI, e noi sappiamo che vi sono 12 TIPI DI TUMORE LEGATI A ECCESSO DI PESO purtroppo MENO DEL 50% DEI CITTADINI A RISCHIO RICEVE CONSIGLI E SUGGERIMENTI ADEGUATI DAI MEDICI SU STILI DI VITA”. (fonte AIOM)
Nel mondo più di un miliardo di persone convive con l’obesità, condizione che in Italia interessa il 10% degli adulti (18-69enni), cioè circa 4 milioni e 100mila cittadini. Il grave eccesso ponderale è un fattore di rischio correlato a diversi tipi di tumore ed esso è generalmente correlato a sedentarietà e apporto alimentare eccessivo e non bilanciato. L’attenzione degli operatori sanitari e della popolazione nei confronti dei corretti stili di vita è ancora scarsa . Nel nostro Paese, solo il 43% delle persone in eccesso ponderale usufruisce di indicazioni e stimoli per perdere peso da parte dei camici bianchi. Generalmente anche i cittadini con altre condizioni di rischio oncologico ricevono poche raccomandazioni sugli stili di vita sani. A meno di 5 fumatori su 10 (48%) viene rivolto da un medico il consiglio di smettere di fumare. Una regolare attività fisica viene consigliata solo al 30% dei sedentari. Solamente al 7% dei consumatori di alcol viene raccomandato di non bere. Nel 2022, nel mondo, sono stati 20 milioni i nuovi casi di cancro e 9,7 milioni i decessi. Noi tutti sappiamo che il 40% delle morti è causato da fattori di rischio modificabili, in particolare da fumo, consumo di alcol, sedentarietà ed eccesso ponderale. I dati epidemiologici ci dicono che qua asi il 60% degli adulti consuma alcol, il 33% è in sovrappeso e il 10% è obeso, il 28% è sedentario, il 24% fuma. Serve più impegno per sensibilizzare tutti i cittadini, soprattutto le persone che non adottano stili di vita sani.
Il consumo di alcol è correlato a 7 tipi di carcinoma, l’obesità a 12. E il fumo, da solo, è responsabile del 25% dei decessi oncologici nel mondo”
Ad esempio, il fumo di sigaretta, la sedentarietà e l’eccesso ponderale sono più diffusi fra le persone con difficoltà economiche e un basso livello di istruzione. È già stato dimostrato che i problemi di natura finanziaria determinano una riduzione della sopravvivenza dei pazienti oncologici, con un rischio di morte più alto del 20%, anche in un servizio sanitario universalistico come il nostro. Ora è necessario allargare l’orizzonte dei programmi di prevenzione, considerando l’impatto degli ostacoli economici sull’adesione agli stili di vita sani”.
In un discorso più ampio sulla prevenzione dei tumori si inserisce la settima della prevenzione della LILT nel corso della quale viene sottolineato quanto abitudini sbagliate possano compromettere il nostro stato di salute. Non dimentichiamo che sedentarietà, obesità, alcool , fumo, eccessivo consumo di grassi sono anche fattori di rischio cardiovascolare; obesità, sedentarietà e fumo sono condizioni che peggiorano la respirazione.
La settimana della prevenzione pertanto ha un ruolo non solo di sensibilizzazione ma anche educativo verso il cittadino: informare sul corretto stile di vita e la corretta alimentazione serve per aiutare a comprendere come migliorare il nostro vivere quotidiano e consentirci di vivere più a lungo.”
Vittorio Ferrari
